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Archivio per la categoria ‘Informazioni’

Route table static in Ubuntu

29 Maggio 2007 Nessun commento
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Per aggiungere un Static Route Table al vostro server in modo da indirizzare le richieste ad un altro gateway (oltre a quello di default) in base ai diversi dns o altre reti a cui ci si deve collegare.
Partiamo spostandoci collegandoci via ssh o aprendo un terminale di Ubuntu
#su - (password di root)
#vi /etc/network/interfaces
Aggiungete in fondo al file questa riga:
up route add -net 192.168.0.0 netmask 255.255.0.0 gw 172.20.0.1 dev eth0

Ovviamente IP e netmask e il relativo gateway (gw) andranno modificati secondo le esigenze; salvate le modifiche dobbiamo riavviare il servizio di network con questo comando:
/etc/init.d/networking restart
Se dobbiamo risolvere dei domini senza l’ausilio del gateway di deafult poichè si trovano dentro una intranet e quel dns server non ha gli indirizzi regisrati procediamo in questo modo:
Editiamo il file
#vi /etc/hosts In questo file dovreste trovare la prima riga già scritta, quelle successive sono state aggiunte per indicare al server a quale IP indirizzare le richieste nel caso vengano chiesti indirizzi web particolari
127.0.0.1 localhost
192.168.1.10 feet.mydomain.org feet
192.168.1.13 prova.mydomain.org prova
216.234.231.5 download.debian.org download
205.230.163.103 www.drivers.org

Salviamo il file e ora possiamo goderci le richieste al nuovo gateway!
P.S. possiamo anche utilizzare un determinato Dns per alcuni domini, per questa soluzione bisogna editare il file:
#vi /etc/resolv.conf
in questo mdo:
Entry che identifica il nome del dominio a cui appartiene la propria macchina domain dominio.it
Elenca domini che vengono aggiunti a nomi di host per ricerche DNS. Può generare traffico inutile e ritardi.
search dominio2.it dominio.com
Indirizzo IP del DNS primario
nameserver xxx.xxx.xxx.xxx
Indirizzo IP di un eventuale DNS secondario
nameserver xxx.xxx.xxx.xxx
Imposta a 3 secondi il tempo di timeout per una query DNS. Default 5 (su RedHat Linux)
options timeout 3; imposta a 3 il numero di tentativi andati in timeout prima di rinunciare. Default 5 (su RedHat Linux) options attempts 3
Esempio:
search myserviceisp.com
nameserver 192.168.1.124
nameserver 203.11.1.30
nameserver 203.25.1.20
options timeout 3
options attempts 3

Categorie:Guide, Informatica, Informazioni, Linux Tag:

Natibongo 2007

20 Maggio 2007 Nessun commento
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Anche quest’anno ci sarà la festa NATIBONGO presso il parco Lesa a Cividale del Friuli. Le date dei festeggiamenti sono:
giovedì 30 – venerdì 31 agosto – sabato 1 settembre
Vi aspettiamo numerosi per festeggiare assieme a della buona musica e in una location da favola.

 

natibongo

Categorie:Informazioni Tag:

Attenzione a Tagged!

1 Aprile 2007 Nessun commento
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In questi giorni è arrivato a molti utenti che utilizzano la casella e-mail di google un invito ad attivare il servizio di “condivisione” Tagged. Purtroppo chi si iscrive a questo servizio viene richiesta la password di gmail il quale la sfrutta per mandare in automatico a tutti i contatti della rubrica una mail tipo spam.
Attenzione quindi a non dare MAI le proprie password in giro per la vostra e altrui sicurezza!

Categorie:Informazioni Tag:

La carta d’identità elettronica!

22 Marzo 2007 Nessun commento
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La carta d’identità elettronica questa strana creatura è davverò essenziale e utile al cittadino da valere un costo di “produzione” di 20€? Al momento sembra proprio di no! Sul sito di PcFacile.com potete leggere la bella notizia che la carta d’identità elettronica verrà a costare a tutti i cittadini 20€ contro gli attuali 5,42€ per una “normale cartaccia”. Ma parliamo chiaro, cosa offre una carta d’identità elettronica rispetto ad una normale? Per il momento in Friuli non c’è differenza, i servizi per così dire elettronici in Friuli verranno offerti anche con la Carta Regionale dei Servizi (tessera sanitaria) gratuitamente per il cittadino, quindi perchè utilizzare la Carta d’Identità elettronica? Forse per poter comprare le sigarette al distributore automatico o per accedere ai servizi on-line messi a disposizione dagli Enti Pubblici? Ma quanti sono gli Enti che offrono questi servizi? Sono pochi anzi RARI. E poi quanti Enti emettono la carta d’identità elettronica…. pochissimi anche perchè i macchinari per emetterla hanno un costo di cira 20.000€ (troppi soldi per i piccoli Comuni Italiani) sono delicati e hanno una manutenzione costante, poi il problema principale è il collegamento con il Centro Servizi Nazionale che dovrebbe coordinare l’emissione, in quanto i dati devono essere validati a Roma e poi ritrasmessi al Comune in tempo reale, fa pena e molto spesso è out (provato sulle mie spalle). Tempo previsto per l’emissione 10-15 minuti conto gli attuali 2 minuti per una normale. Questo tipo di innovazione all’Italia non serve, la tecnologia deve servire agli utenti e non complicare la vita!

I servizi che Vodafone ti attiva!

22 Marzo 2007 Nessun commento
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Su Pcfacile.com è apparso un articolo che spiega come levare un’opzione che vodafone ha pensato di attivare per tutti i suoi clienti che non usano la segreteria telefonica, ovviamente il servizio non è gratuito quindi affrettatevi a disattivarlo se non volete vedervi ridurre il credito in briciole…. con calma leggete l’articolo e poi regolatevi di conseguenza.

Categorie:Informazioni Tag:

Il sostituto di Visual Studio 2005

21 Dicembre 2006 Nessun commento
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Un eccellente programma per creare schemi di rete e che possa sostituire almeno in parte visual studio è il software opensource D.I.A. Veramente da provare anche alla sua fornitissima collezione di icone per creare schemi di reti (come le icone utilizzate da Cisco). Il programma è tradotto anche in lingua italiana.

D.I.A.

Sms con scritto: “Ci sono messaggi per te?”

8 Dicembre 2006 Nessun commento
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In questi 2 giorni sono arrivati su molti cellulari degli sms inquetanti che invitavano l’utente a chiamare da telefono fisso un numero di telefono 89-955… (alla fine un 899…); il mittente è il seguente n° di telefono +254722500033, info e costi al seguente sito MessaggiOnline.eu, diffidate dal chiamare il numero 899 in quanto il costo per quella chiamata è di 15€ più il periodo di conversazione. La Tim contattata via telefono ha prontamento registrato la segnalazione e ha cortesemente pregato di richiamare nel caso ci siano casi di successivo spam per cercare di “disattivare” quel portale.
Questo problema è riportato su altri siti come:

Mi raccomando cancellate subito quel messaggio e fate presente al vostro operatore dell’accaduto così che possa prendere i giusti provvedimenti. Se anche sul cell inizia lo spam come sulla e-mail siamo alla fine.

Categorie:Cronaca, Informazioni Tag:

Avviare IE7 e IE6 sulla stessa macchina

25 Novembre 2006 Nessun commento
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In questo periodo di transizione tra Internet Explorer 6 e Internet Explorer 7 c’è la neccessità da parte degli sviluppatori di poter testare le applicazioni web per tutti e 2 i browser.
Ricordo che IE 7 non sarà disponibile per windows 2000 (ancora supportato da microsoft fino al 2010) e quindi per poter verificare se le applicazioni web sono compatibili tra le diverse distro, gli sviluppatori hanno bisogno di fare test sulle diverse piattaforme. Attualmente non è possibile installare ie7 e ie6 sulla stessa macchina senza rendere instabile il sistema operativo, esiste un applicativo che permette questa soluzione (si chiama workaround), ma la stessa è sconsigliata da microsoft.
La soluzione proposta da microsoft è quella di utilizzare Virtual Pc 2004 (free) e di installare una versione di Windows Xp che sta mettendo a punto per questo problema, lascierà scaricare una ISO di 600 mb gratuitamente contenente Xp Sp2 con IE6 (e ovviamente tutte gli hotfix del momento). La iso avrà una durata di 120 gg dopo di chè sarà necessario scaricare una nuova iso.
Tenetevi aggiornati leggendo questi 2 blog:

Categorie:Informazioni, Windows Tag:

Errore 39 su unità CD-ROM di XP -Epilogo-

23 Ottobre 2006 14 commenti
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Se windows non veder più le unità cd-rom …..

Dopo averle provate tutte.. (come descritto nel precedente articolo), sono riuscito a riutilizzare l’unità cd-rom visto che da un momento all’altro Xp non riusciva più a caricare i driver dell’unità cd-rom. Nella gestione delle periferiche il codice riportato era un 39 e dalla presenza di un errore di caricamento dei driver; cercando su internet ho trovato la soluzione sul sito microsoft al seguente link, anche se nel mio caso non c’è mai stata l’installazione di un software di masterizzazione in quanto l’unità non era nemmeno di masterizzazione, la soluzione però ha funzionato:

Quindi riepilogando per risolvere il problema, attenersi alla procedura seguente:
1. Avviare l’Editor del Registro di sistema (Regedt32.exe o semplicemente regedit da esegui di windows).
2. Individuare il valore UpperFilters nella seguente chiave del Registro di sistema:
HKEY_LOCAL_MACHINE\SYSTEM\CurrentControlSet\Control\Class\
{4D36E965-E325-11CE-BFC1-08002BE10318} (ci saranno più valori, trovare quello che si riferisce al cd-rom)
3. Scegliere Elimina dal menu Modifica, quindi scegliere OK.
4. Individuare il valore LowerFilters nella stessa chiave del Registro di sistema:
HKEY_LOCAL_MACHINE\SYSTEM\CurrentControlSet\Control\Class\
{4D36E965-E325-11CE-BFC1-08002BE10318}
5. Scegliere Elimina dal menu Modifica, quindi scegliere OK.
6. Chiudere l’Editor del Registro di sistema. NOTA: dopo aver rimosso i valori Upperfilters e Lowerfilters, se si nota una perdita di funzionalità in un determinato programma, ad esempio un software di registrazione di CD, potrebbe essere necessario reinstallare il programma. Se il problema persiste, rivolgersi al produttore del programma per ricevere assistenza.
7. : dopo aver rimosso i valori Riavviare il computer.

Attenzione effettuate un punto di ripristino prima di effettuare ogni operazione.

P.S. : Oggi 24/01/2008 ho trovato lo stesso errore su una un’altra macchina con Xp. Chissà da cosa dipende questa cosa.. sò solo che la soluzione ha già funzionato 2 volte.

Articolo correlato relativo al problema su Windows Vista.

Siti pericolosi che circolano per la rete

28 Settembre 2006 Nessun commento
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Circolano per la rete alcuni siti che “google” indicizza molto bene, appena si apre la pagina a questi siti (se si usa internet explorer) vengono scaricate in automatico dei dialer, adware ecc ecc. Penso che installino tutto questo ben di dio attraverso il bug dei WMF che poi installa il solito linkoptimizer , con tutti i problemi che ne conseguono. Si raccomanda di fare attenzione a tutti i siti che presentano questa immagine. Si consiglia vivamente di usare un buon antivirus e di tenerlo aggiornato. Chi non avesse un antivirus vi consiglio di usare avast, antivirus gratuito per l’edition home (più volte menzionato nel mio sito).

siti
Aggiornamento del 05 ottobre 2006:
Su hackerjournal è apparso un articolo simile al mio in cui un lettore faceva notare la presenza nella rete di siti con indirizzo www843. ecc. ecc. che se aperti con windows e firefox installavano senza avvisare un malware sfruttando si presume il solito bug WMF che ormai dilaga. Inserisco l’immagine del sito. Si prega chiunque usi windows di non andare a visitare questi siti.
lasagna

Italia, nuova mazzata su provider e utenti

20 Febbraio 2006 Nessun commento
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E’ apparso in questi giorni un articolo sul sito PUNTO INFORMATICO e vi riporto integralmente il testo.

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Approvato dal Parlamento un recepimento omissivo della direttiva Frattini: i provider rischiano di pagare per le azioni dei propri utenti in qualità di… intermediari. ALCEI: una normativa più che pericolosa passata sotto silenzio.
Roma – C’è preoccupazione in rete per il recepimento italiano approvato con un singolare iter d’urgenza dal Parlamento a Camere sciolte, un provvedimento che secondo gli esperti che lo stanno esaminando mette in mezzo i provider riducendo ulteriormente gli spazi di libertà degli utenti italiani. Pone al centro la protezione della proprietà intellettuale, questa l’accusa che viene formulata in queste ore, senza curarsi di come funziona la rete e, dunque, schiacciando ancora una volta sotto normative di parte le promesse di sviluppo offerte da Internet.

Tutto questo nasce dal recepimento della direttiva Frattini sulla proprietà intellettuale (2004/48), che nella versione italiana subisce però particolarissime modifiche che offrono ai detentori dei diritti di proprietà intellettuale la possibilità di muoversi con ancora maggiore dinamismo sugli abusi che ritengono vengano commessi in rete.

Il decreto legislativo con cui viene recepita la direttiva non definisce con esattezza una serie di concetti fondamentali, dall’equiparazione della proprietà industriale con la proprietà intellettuale alla definizione di “intermediario” per chi presta servizi a chi viola la proprietà intellettuale: una vaghezza che, come sempre nella storia normativa italiana, si traduce in una conseguente incertezza del diritto. Le conseguenze sono potenzialmente enormi.

Ad allertare sulla criticità della normativa era stato nei giorni scorsi il solo senatore dei Verdi Fiorello Cortiana, con una denuncia che viene ora rilanciata da ALCEI, l’associazione italiana che si batte per le libertà digitali. Secondo ALCEI il recepimento italiano è stato manipolato affinché le norme, pur non esplicitamente rivolte alla rete, siano applicabili a provider ed utenti. I primi, infatti, saranno costretti a “immolare” i propri abbonati, per dirla con le parole di ALCEI, per non subire pesanti richieste di risarcimento.

La manipolazione, secondo ALCEI, risulterebbe evidente tanto nella traduzione in italiano del testo originale della direttiva, quanto per l’omissione nel recepimento di una serie di disposizioni che riguardano doveri e responsabilità dei titolari dei diritti.

“Un esempio di uso strumentale degli errori di traduzione – spiega ALCEI in una nota diffusa nelle scorse ore – è la trasposizione dell’art. 6 della direttiva, che fissa le condizioni alle quali il giudice può concedere un provvedimento di urgenza in caso di violazioni. L’articolo in questione è intitolato nel testo portoghese prova, nel testo spagnolo pruebas, nel testo francesce preuves, nel testo tedesco beweise, e nel testo italiano elementi di prova. Ma il legislatore italiano ha preferito affidarsi al solo testo inglese che usa la parola evidence (che quando è definita circumstantial può essere intesa come indizio) per inserire nel testo del decreto legislativo il significato sbagliato. Così facendo è possibile ottenere provvedimenti di urgenza senza dover fornire troppe spiegazioni. C’è infatti una differenza sostanziale tra indizi e prove.

Ma la parte indubbiamente più preoccupante del recepimento per il futuro della rete italiana è quella che prende di mira gli intermediari, così considerati tutti coloro che, come accennato, prestano servizi a chi viola la proprietà intellettuale. Non solo quindi, ad esempio, un corriere espresso che trasporta merce contraffatta spedita da un proprio cliente ma anche, spiega ALCEI, un provider attraverso la cui rete vengano commessi degli illeciti. Un provvedimento che mette gli ISP in una situazione del tutto scomoda: per evitare pesanti sanzioni dovranno agire. Il problema è capire come, una questione su cui già nelle prossime ore le associazioni degli ISP italiani intendono intervenire. A Punto Informatico più di un operatore ha espresso vivissima preoccupazione per il futuro stesso della propria attività.

“Sarebbe stato necessario – sottolinea l’associazione – come peraltro si accenna nella direttiva, specificare che la norma si applica solo a chi volontariamente e consapevolmente mette a disposizione servizi internet per fini illeciti”.

Che il tutto sia un parto frettoloso e forse voluto dai “soliti noti”, come li definisce ALCEI, sembra dimostrato dal fatto che si tenti di utilizzare le normative sul diritto d’autore per regolamentare Internet. Soprattutto, lo si fa quando proprio la direttiva Frattini dichiara espressamente che non sono comprese nella direttiva né le questioni sul software né quelle sul diritto d’autore nella Società dell’informazione.

Siamo dunque, spiegano coloro che stanno esaminando ora il provvedimento, dinanzi ad un nuovo “recepimento all’italiana”, tanto più che la direttiva rimanda per le questioni relative alle nuove tecnologie ad un’altra direttiva, già recepita in Italia (decreto legislativo 68/03). Non solo, un altro decreto legislativo, il 70/2003, che recepisce un’ulteriore direttiva, già si occupa delle responsabilità dei provider.

Di interesse anche il fatto che nel testo italiano sia letteralmente scomparsa la parte della direttiva che consentiva a chi subiva ingiustamente un’azione dei titolari dei diritti di rivalersi e di chiedere i danni.

“È inevitabile il sospetto – conclude ALCEI – che tutte queste manipolazioni siano intese a favorire con poco comprensibile fretta ristretti e specifici interessi privati a danno continuo e sistematico di tutti i cittadini e delle imprese che tengono in piedi l’internet italiana. Si predica tanto su innovazione e sulla società dell’informazione, ma poi sono queste – ancora una volta – le assurde costrizioni che vengono imposte”.

Categorie:Informazioni Tag:
Guion Matteo
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