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Privacy e diritti dei datori di lavoro

9 Marzo 2007 - 1.696 Volte visto Lascia un commento Vai ai commenti
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ULTIMA REVISIONE DEL POST: 28/03/2007


I diritti dei lavoratori sono superiori a quelli della sicurezza dei dati trattati all’interno dell’azienda? Anche se poco sicurezza può provocare una “lesione” di diritti più persone? A quanto sembra la tendenza è proprio questa. I lavoratori non potranno essere spiati nella navigazione tranne che in casi eccezionali.
Spetterà al datore di lavoro concordare con i Sindacati e definire le modalità, le regole per l’utilizzo della posta elettronica e di internet. Ma io mi chiedo perchè uno debba utilizzare i mezzi messi a disposizione dal datore di lavoro per questioni private in modo sistematico! Dovrebbe prevalere il buon senso del padre di famiglia. Al lavoro non penso si debbano vedere siti porno e di religione…. (è proprio in questi casi che i dati trattati diventano sensibili e non più personali…). In fabbrica non ho mai visto un operaio che mentra lavora si metta a leggere giornalini gay o di sesso oppure la bibbia.
Il Garante per risolvere il problema ha detto che bisogna specificare bene le modalità d’uso di internet specificando quando è consentito e quando è proibito. Ma se io dichiaro che internet e la mail devono essere usate solo per fini istituzionali della ditta, non dovrebbe bastare? A quanto pare no perchè il dipendente deve essere considerato un “ebete” che non riesce a distinguere le cose.
Io mi chiedo, ma al Comune di Milano quel dipendente che visitando un sito porno (ce ne fosse solo 1 di sito porno, la black list potrebbe essere lunga chilometri per bloccarli tutti) ha beccato un virus mettendo in ginocchio il Comune per ben 10 gg (grazie ad un buco di windows del gennaio 2006-001 Wmf), in quel caso il dipendente non potrebbe essere punito, nel caso non ci sia scritto che quell’indirizzo web non poteva essere visto? E se quel dipendente avesse permesso con quella sciochezza la diffusione di dati personali dei cittadini del Comune a terzi non era peggio? Come si fa a proteggere le macchine e l’imbecillità dei dipendenti se non si può controllarli tramite proxy, log degli accessi, cercando quindi di arginare i problemi?
Acquistare i servizi di Content Filter non è da tutti per via dei costi elevati che hanno. Poveri informatici, da oggi devono combattere contro i virus, trojan, spyware, rootkit, adware, keylogger, e i dipendenti (nonchè colleghi) stessi!

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Guion Matteo
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